Come sono arrivato a questo risultato?
Anzitutto ho rilavorato la zona dove questo inverno crescevano le cime di rapa. La terra era ancora molto morbida ed è stato un piacere vangarla.
A questa zona ho aggiunto un cappello e una coda. Il cappello è stato ricavato strappando al prato incolto una zolla di terreno. In questo caso la vangatura non è stata così piacevole....
La coda invece è stata ricavata andando a rilavorare una zona che faceva parte del letto dei pomodori 2014, ma che ho poi lasciato incolta durante il periodo invernale. Lo sforzo in questo caso è stato intermedio.
Il terreno rimarrà a riposo fino al momento della semina, che sarà tra i primi giorni e metà maggio, a seconda della disponibilità di tempo che riuscirò a ritagliare per il mio passatempo preferito.
Ora non rimane che la grande sfida che mi attende dall'altra parte della rete, che delimitava il pollaio...
Qui dovrà "sorgere" il letto per i pomodori 2015, che al momento non hanno ancora una zona a loro riservata.
Ci sarà da sudare sette camicie per vangare tutto quel prato...
Ma la fatica sarà ripagata dal fatto che sono già presenti dei sostegni che possono essere adattati alla rete antigrandine. In più la posizione di pieno sole è una delle migliori di tutto l'appezzamento del nonno.
Vedremo se avrò tempo per sistemarlo. In alternativa ho già un piano B, che consiste nel ricavare la zona pomodori di fianco ai peperoncini, nel grande campo che viene arato dal trattore e dove semina il nonno. Solitamente c'è molto spazio inutilizzato, ma l'esposizione solare non è delle migliori... Vedremo!
Well, at least all this digging will keep you fit! :)
RispondiEliminaAt least yes! 😀
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